Le pagine di Wikipedia più viste nell’ultimo mese

Monday, 18 September 2023 08:19 UTC

Wikipedia nutre la sete di informazioni che caratterizza ogni persona nel mondo. Una volta venuti a conoscenza di un evento di qualsiasi tipo (l’uscita di un film, la morte di un personaggio pubblico, l’annuncio di un evento sportivo) ci si rivolge all’enciclopedia libera per ricercarlo e per trovare l’informazione desiderata. Ecco quali sono le prime cinque pagine più viste di Wikipedia in italiano nel corso del mese di agosto, per capire quali siano stati gli eventi che hanno maggiormente interessato l’Italia.

1. Oppenheimer (film) – 1.141.403 visualizzazioni

La pagina più vista ad agosto su Wikipedia è quella su Oppenheimer, il nuovo film diretto da Christopher Nolan, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 23 agosto del 2023. Questa pellicola ha sin dal suo primo annuncio generato tanto entusiasmo tramutatosi poi in un successo a livello di incassi totalizzati nel primo weekend dall’uscita. Il film narra le vicende di Robert Oppenheimer, il fisico statunitense messo a capo del progetto Manhattan e del suo dilemma esistenziale riguardo l’uso della bomba atomica.

2. Robert Oppenheimer – 866.482 visualizzazioni

Il successo del film di Nolan ha creato interesse sulla vita del suo protagonista. Robert Oppenheimer è stato un fisico statunitense la cui fama è dovuta alla creazione della bomba atomica come risultato del progetto Manhattan. Lo scienziato si dedicò però anche ad altri progetti, grazie anche ai suoi contributi, infatti, si ottennero anche la spiegazione dell’effetto tunnel quantistico e importanti evidenze riguardo il collasso di stelle di grandi dimensioni.

3. Michela Murgia – 804.940 visualizzazioni

La terza pagina più visitata è quella dedicata alla scrittrice Michela Murgia scomparsa lo scorso 10 agosto. Michela Murgia era una scrittrice sarda molto impegnata in tematiche sociali quali il femminismo o i diritti LGBT. Le sue opere le hanno consentito di vincere vari primi letterari tra i quali il premio Campiello nel 2010 con il romanzo intitolato Accabbadora.

4. Toto Cutugno – 698.079 visualizzazioni

Un altro personaggio famoso scomparso ad agosto occupa questa posizione: Salvatore Cutugno, in arte Toto. Il cantante era conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo tanto che si stimano più di cento milioni di copie dei suoi dischi vendute. La sua più celebre canzone era L’italiano, presentata per la prima volta al festival di Sanremo del 1983 dove si classificò in quinta posizione nella classifica finale, ottenendo tuttavia successo subito dopo.

5. Carlo Mazzone – 408.282 visualizzazioni

Quinta fra le pagine di Wikipedia più viste di agosto si trova la pagina dedicata a Carlo Mazzone l’allenatore di calcio con il numero più elevato di panchine in Serie A, 792 e detentore del record di presenze ufficiali in panchine italiane con 1278 partite, scomparso il 19 agosto. “Sor Carletto”, come veniva soprannominato, ha allenato squadre come il Cagliari, la Roma, il Bologna e il Brescia, venendo ricordato dai suoi calciatori sia per il suo carattere particolare che per la fiducia riposta tanto nelle nuove leve che nei veterani provenienti da altri campionati.

Immagine: University of California Radiation Laboratory staff on the magnet yoke for the 60-inch cyclotron, 1938, di Lawrence Berkeley National Laboratory, Public domain, via Wikimedia Commons.

Edit in sequence: nuovo tool su Wikisource

Tuesday, 12 September 2023 10:09 UTC

Edit in sequence è un nuovo strumento sviluppato per Wikisource, che, partendo da un’idea italiana, nel giro di poco tempo è stato reso  disponibile in tutto il mondo. Dopo infatti essere stato sviluppato con il sostegno del bando volontari 2022 di Wikimedia Italia, Edit in Sequence è già stato messo alla prova su Wikisource in italiano, arabo e punjabi, per testarne il funzionamento con diverse direzioni di scrittura e caratteri e ora è disponibile in versione beta per tutte le edizioni di Wikisource.

Che cos’è Wikisource

Wikisource è una biblioteca libera di libri digitalizzati in maniera collaborativa dai volontari. Raccoglie opere in lingue diverse, entrate nel pubblico dominio o che sono pubblicate con licenze compatibili ai progetti Wikimedia, in modo che possano fungere da fonte per Wikipedia, ma anche per la consultazione e lo studio fuori dai progetti Wikimedia. Su Wikisource non ci sono solo le pagine dei volumi scansionate, ma anche le trascrizioni fedeli dei testi, riportate con cura dai volontari e revisionate da tutta la comunità.  I libri pubblicati su Wikisource si possono quindi scaricare gratuitamente e leggere come un e-book o semplicemente sullo schermo del computer.

Cosa permette di fare Edit in sequence

Lo strumento Edit in sequence  facilita il lavoro ai volontari che si occupano della trascrizione e integrano l’OCR (riconoscimento ottico dei caratteri) delle pagine scansionate, permettendo in particolare di risparmiare sulla banda della connessione e sui tempi di caricamento delle immagini.

Lo sviluppo del nuovo strumento è stato proposto dall’utente Ruthven a nome dello Wikisource Community User Group, e realizzato da  Sohom Datta sulla base del vecchio script sviluppato da Alex Brollo per Wikisource in italiano e coinvolgendo diversi volontari del movimento Wikimedia e membri dello staff di Wikimedia Foundation, tra cui Sam Wilson.

Cosa succede ora

Edit in sequenc è ora disponibile in Beta su tutti i progetti Wikisource, ma l’obiettivo è di renderlo disponibile a tutti di default:

“Gli sviluppatori e Community Tech – spiega Ruthven –  si occuperanno di raccogliere i feedback degli utenti, di correggere bug e integrare nuove funzionalità. Quando la fase Beta sarà terminata, ossia quando si riterrà che lo strumento funzioni a dovere, Edit in sequence sarà disponibile a tutti di default. Probabilmente ci vorrà una decisione comunitaria per questo passaggio, ma l’accoglienza riservata finora, l’attività di Sohom Datta e l’entusiasmo delle varie comunità promette un rapido sviluppo del tool”.

In questo momento il contributo degli altri volontari è più che mai necessario, spiega sempre Ruthven:

“Tutti possono attivarlo come funzionalità Beta in Wikisource, utilizzarlo, metterlo alla prova e segnalare ogni problema o semplicemente quali miglioramenti si vorrebbero integrare nello strumento. Le segnalazioni si possono fare su Phabricator oppure scrivendo al Bar di Wikisource in italiano, sullo spazio per le domande tecniche o anche su Mediawiki.

Immagine: Buiobuione – greenland – disko bay – iceberg 3, di Buiobuione, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons

Partecipa a Wiki Loves Monuments 2023

Friday, 1 September 2023 07:20 UTC

Inizia oggi Wiki Loves Monuments 2023: aiutaci a contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano attraverso la sua digitalizzazione. Con questo obiettivo ritorna la dodicesima edizione in Italia di Wiki Loves Monuments, il più grande concorso fotografico del mondo che coinvolge fotografi professionisti e amatoriali per documentare i monumenti italiani su Wikimedia Commons, Wikipedia e i progetti fratelli.

Protagonisti del concorso saranno quest’anno gli edifici religiosi, le cui foto andranno ad arricchire l’enciclopedia online e a favorire la diffusione della cultura italiana nel mondo. Per questo nel 2023 il concorso, oltre che dai partner storici, è patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Curia Romana e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).

“Wiki Loves Monuments ha da sempre un ruolo particolarmente importante in Italia, riconosciuto dai volontari dei progetti Wikimedia e da moltissime istituzioni – ha dichiarato Iolanda Pensa, Presidente di Wikimedia Italia – Ogni anno il concorso ci ricorda quanto ancora ci sia da fare per rendere le foto di monumenti e opere d’arte veramente libere, accessibili e riutilizzabili da tutti. Grazie all’aiuto di molti fotografi, il tema del 2023 permetterà di documentare e valorizzare un vastissimo numero di edifici diffusi capillarmente nel nostro paese. Siamo grati a tutte le realtà che quest’anno hanno scelto di sostenere il progetto: dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Curia Romana e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, fino a ICOM Italia e FIAF che rappresentano musei e fotografi in Italia”.

Da quest’anno sarà poi disponibile la nuova app Wiki Loves Monumers Italia sviluppata con la collaborazione dei volontari di Wikimedia Italia. Con un design più completo e intuitivo, permetterà agli utenti di cercare i monumenti partecipanti al concorso per poi caricarne le foto. Sarà possibile filtrare i monumenti – distinti per tipologia ma anche per livello di documentazione su Wikimedia Commons – sia per trovare più facilmente quelli di cui caricare le foto che per farsi ispirare su quali andare a fotografare.

Che cos’è Wiki Loves Monuments

Promosso dalle comunità di volontari dei progetti Wikimedia, Wiki Loves Monuments rappresenta un’opportunità per la diffusione, promozione e tutela del patrimonio culturale di tutto il mondo.  Dalla sua prima edizione, il concorso ha contribuito a documentare milioni di monumenti, con oltre 2,7 milioni di immagini caricate da più di 100.000 partecipanti a livello globale. 

L’edizione italiana si conferma un prezioso strumento collaborativo di documentazione digitale dei monumenti: dal 2012, circa 8.750 partecipanti hanno caricato su Wikimedia Commons più di 180.000 fotografie, scegliendo tra oltre 22.000 monumenti e beni culturali fotografabili, a cui nel 2023 si aggiungono oltre 60.000 edifici religiosi.

Negli anni si sono poi moltiplicati i concorsi locali ed è cresciuto il sostegno delle amministrazioni comunali e dei gruppi di volontari attivi sul territorio. In virtù di questo impegno, i comuni italiani avranno uno spazio dedicato sulla web-app. In questo modo, si potranno caricare le viste di insieme dalla pagina del comune, ma anche ricercare i monumenti presenti sul territorio con categorie e filtri già predisposti.

Come partecipare

Il concorso si svolge internamente online, in contemporanea in tutto il mondo, dal 1 al 30 settembre. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti: coloro che vorranno partecipare potranno farlo gratuitamente, caricando le proprie foto tramite la web-app.

Alla fine del concorso la giuria di esperti nominata da Wikimedia Italia decreterà le 10 foto vincitrici tra le duecento preselezionate da una commissione preliminare di volontari. La premiazione è prevista alla fine di novembre. Le 10 fotografie vincitrici concorreranno anche al concorso internazionale di Wiki Loves Monuments 2023.

Comincia Wiki Loves Monuments e come ogni anno non mancano le occasioni per uscire a fare fotografie, o per imparare qualcosa di nuovo in proposito. Dal Lago di Como a Catania, dalle Marche alla Puglia, il programma di uscite fotografiche (le wikigite) è già molto fitto. In più, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) per quest’anno organizza ben tre appuntamenti online per migliorare le proprie abilità fotografiche, gratuiti e aperti a tutti.

I Workshop di FIAF

Nel mese di settembre FIAF organizza tre incontri online per fotografi e fotografe che vogliono imparare qualcosa di nuovo sulla fotografia di paesaggio o degli edifici religiosi, ma anche che vogliono sottoporre il loro lavoro alla lettura di un professionista. Ecco gli appuntamenti.

Venerdì 8 settembre, ore 21, onlineDescrivere un luogo attraverso le immagini di paesaggio” con Andrea Burla, fotografo di paesaggio, esperto di fotografia notturna e fotografia astronomica, Ambassador NiSi Italia, in conversazione con Debora Valentini, direttrice Dipartimento Social FIAF.

Giovedì 21 settembre, ore 21, onlineLettura foto singola” a cura di Vittorio Scheni, lettore FIAF, docente FIAF e collaboratore del Dipartimento Social FIAF – Partendo dalla lettura di alcune foto canoniche sui diversi temi del concorso Wiki Loves Monuments, i partecipanti potranno sottoporre a lettura una o più immagini da loro selezionate. Per la partecipare proponendo le proprie foto per la lettura, bisogna inviare i file selezionati entro 20 settembre a contatti@wikilovesmonuments.it.

Martedì 26 settembre, ore 21,  onlineLa fotografia degli edifici religiosi: basta solo riconoscere la specificità dell’architettura religiosa per catturare lo spirito dei luoghi? Casi studio: il duomo di Milano e la basilica di San Pietro” con Debora Valentini, direttrice Dipartimento Social FIAF, e Mauro Liggi, fotografo, scrittore e collaboratore del Dipartimento Social FIAF.

Le wikigite

Wiki Loves Monuments però significa anche wikigite: gli eventi organizzati dai volontari in tutta Italia per andare a fotografare i monumenti partecipanti al concorso in compagnia. Gli eventi sono sempre gratuiti e, oltre a conoscere nuove persone attive sui progetti Wikimedia, permettono anche spesso di scoprire monumenti poco noti o non sempre aperti al pubblico. Ecco la lista delle uscite confermate, per regione.

Campania

Frigento (AV), domenica 24 settembre, ore 10.00. Ritrovo alla chiesa di San Marciano per documentare i monumenti del comune in collaborazione con la pro loco di Frigento.

Liguria

Albenga (SV), sabato 16 settembre, ore 10.30. Ritrovo in piazza IV novembre con i volontari liguri di Wiki Loves Monuments.

Lombardia

Lezzeno, domenica 17 settembre, ore 14.30. Evento organizzato in collaborazione con l’associazione Sentiero dei Sogni. Sarà possibile fotografare chiese delle parrocchie di Lezzeno normalmente chiuse al pubblico. È richiesta l’iscrizione online.

Marche

Serrapetrona, sabato 16 settembre, ore 16. Partenza dalla Chiesa di San Francesco per scoprire il paese. L’evento è organizzato dal Comune si Serrapetrona, che alla fine della visita offrirà la vernaccia.

Ancona, domenica 24 settembre, ore 16, piazza del Duomo. Visita alle principali chiese del centro storico della città: Cattedrale di San Ciriaco, Chiesa del Gesù, San Francesco alle scale, Santa Maria della piazza chiesa di San Biagio. Evento organizzato dal Museo diocesano di Ancona.

Puglia

Brindisi, sabato 9 settembre, ore 10.30. Wikigita e maratona di scrittura su Wikipedia con i volontari di Wiki Loves Puglia al museo diocesano di Brindisi.

Altri eventi saranno in queste date e città (segui Wikimedia Italia e Wiki Loves Puglia per i dettagli):

  • 10 settembre: Manfredonia (ore 10, piazzetta Mercato) e Barletta (ore 16, ingresso del castello)
  • 16 settembre: Casamassima (ore 9, ritrovo in piazza Padre Pio), Monopoli (ore 16.30, piazza Vittorio Emanuele) e Ugento (ore 17, nuovo museo Archeologico)
  • 17 settembre: Alberobello (ore 10, ritrovo al Comitato Feste Patronali, vicino alla basilica) e Martina Franca (Chiesa di Sant’Antonio, ore 16)
  • 23 settembre: Taranto (ore 10, piazza del Castello) e Francavilla Fontana (ore 16, Castello Imperiali, via Municipio)
  • 24 settembre: Ceglie Messapica (ore 10, ingresso del MAAC)
  • 26 settembre: Ugento (ore 17, presso il Nuovo Museo Archeologico)

Piemonte

Torino, 23 settembre, ore 14.00. Ritrovo al Monte dei Capuccini per andare a visitare il Museo della Montagna e la Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano. Dalle 16.00 in programma anche la visita della Chiesa di San Sebastiano e di Pecetto Torinese. Tutti i dettagli.

Val Pellice, 30 settembre, ore 10.30. Ritrovo davanti all’Ecomuseo Feltrificio Crumiere per fotografare:

  • Villar Pellice: la Chiesa di San Maurizio e l’Ecomuseo Crumière
  • Torre Pellice: la Chiesa di San Martino

Dopo pranzo, dalle 15:

  • Museo Valdese (con guida autorizzata), Via Beckwith, 3 Torre Pellice
  • Convitto Valdese, Via Beckwith, 3 Torre Pellice
  • Casa Valdese (visita aula sinodale, con guida autorizzata), via Beckwith 2, Torre Pellice
  • In corso di definizione visita al Tempio Valdese (Via Beckwith, 4) e alla Casa Unionista (Via Beckwith, 5)

Programma dettagliato

Sicilia

Catania, dal primo al 3 settembre Wiki Takes Catania. Il raduno di volontari dei progetti Wikimedia che si dedicherà anche alla raccolta di foto della città siciliana.

Valle d’Aosta

24 settembre 11:00, Gignod: wikigita per Wiki Loves Piemonte e Valle d’Aosta. Ritrovo ore 11 presso la Chiesa di Sant’Ilario. Il programma, in via di definizione, è disponibile sulla pagina del concorso.

Immagine: Battistero all’interno del Complesso Monumentale di San Pietro, di Marco.odina, CC BY-SA 3.0, attraverso Wikimedia Commons

Partecipa a ItWikiCon a Bari: richiedi una borsa

Friday, 1 September 2023 07:19 UTC

Wikimedia Italia e Wikimedia Svizzera sostengono la partecipazione a ItWikiCon 2023 dei volontari di Wikipedia in italiano e dei progetti fratelli, finanziando delle borse di partecipazione a copertura delle spese di viaggio e alloggio a Bari, dal 17 al 19 novembre 2023.

Sarà proprio il capoluogo pugliese a ospitare l’edizione 2023 della conferenza dei progetti Wikimedia in lingua italiana. Per agevolare la partecipazione di quante più persone possibili, le borse di partecipazione vogliono offrire un aiuto concreto a sostegno dei costi di viaggio e alloggio dei volontari e delle volontarie.

Come richiedere una borsa per ItWikiCon 2023

Si possono richiedere due tipi di borsa: completa (che copre trasporto e alloggio) o parziale (che copre solo il trasporto). Per ottenerla, bisogna compilare il modulo online.

Richiedi una borsa

Tra le spese di viaggio sono ammissibili i viaggi in treno, autobus o aereo (se più economico di un treno equivalente), mentre verranno rimborsate al 50% le spese legate ai viaggi in auto. Saranno coperte le notti di venerdì, sabato e domenica, ma anche del giovedì se necessario per ragioni di viaggio con i mezzi pubblici. Per tutti i vincitori della borsa non sarà necessario pagare l’iscrizione alla conferenza.

Il valore totale della borsa può arrivare fino a 310 euro, c’è tempo fino al 15 settembre per candidarsi.

Leggi il regolamento completo

Un evento aperto a tutti

ItWikiCon vuole coinvolgere i volontari dei progetti Wikimedia, ma anche di OpenStreetMap e di altri progetti nell’ambito della conoscenza libera, del software libero o di iniziative culturali e associative collegate.

L’assegnazione delle borse sarà valutata da un’apposita commissione. Oltre al fatto di essere attivi sui progetti Wikimedia, su OpenStreetMap o su altri progetti legati al mondo open source, verranno valutate favorevolmente le richieste di persone intenzionate ad aiutare come volontari all’evento, che parteciperanno come relatori o alle persone alla loro prima partecipazione. Inoltre saranno premiate le candidature di persone proveniente da Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Svizzera, perché tradizionalmente poco presenti a ItWikiCon.

Immagine: Muraglia MC73 (5), di Marco Coppola, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons

Wiki Weekend sulla via Emilia

Friday, 1 September 2023 07:19 UTC

Il 16 e il 17 settembre tra Modena e Reggio Emilia si svolge il Wiki Weekend sulla Via Emilia, un evento aperto a wikimediani esperti o meno, per contribuire insieme a Wikipedia e ai progetti fratelli. Il fine settimana, organizzato dai Musei Civici di Reggio Emilia e dal Museo Civico di Modena in collaborazione con Wikimedia Italia, si presenta come una vera occasione di contaminazione tra campi del sapere differenti. Non solo infatti l’evento rientra nel programma della summer school DIGITARCH dell’Università di Bologna, ma – per la parte modenese – rientrerà anche in quello del Festival della Filosofia.

Wikimedia Italia e i musei organizzatori sosterranno in vari modi la partecipazione dei volontari interessati a contribuire alle maratone di scrittura.

Il programma

Sabato 16 settembre l’appuntamento è alle 10.30 a Reggio Emilia ai musei civici, per iniziare le visite alle collezioni nella mattina e procedere con la scrittura di voci nel pomeriggio, all’interno della Biblioteca delle Arti.

Sabato 17 settembre le attività iniziano alle 10.00 al museo di Modena, dove, oltre alle visite mattutine, nel pomeriggio è prevista un’altra sessione di scrittura collaborativa.

Tra le voci da creare: Ex voto Etruschi di Veio, Lapidario Romano del Museo Civico di Modena, Necropoli di Ancon, Tesoro Romano-barbarico e Cratere apulo, ma sono da migliorare anche quelle sulla Via Emilia, sui Yanomami e su molte altre personalità e tematiche legate ai due musei che ospitano l’evento.

Le borse di partecipazione

Mentre il pranzo in entrambi i giorni è offerto a tutti grazie al contributo di Wikimedia Italia, c’è anche la possibilità di richiedere ai Musei di Modena e Reggio Emilia la copertura dei costi di viaggio in treno e di alloggio all’interno di una struttura convenzionata. I posti offerti sono 10: per richiederne uno bisogna scrivere a c.giovanardi@ricsrl.it entro il 4 settembre.

Per ragioni organizzative è consigliato a tutti, anche a chi non richiede il viaggio o il pernottamento, di segnalare la propria presenza sulla pagina dell’evento su Wikipedia.

Leggi tutte le informazioni sull’evento e iscriviti

Immagine: Mario Molinari, L’uscita della Gazzetta di Modena, 1948 (dettaglio), di Archivio del Museo Civico di Modena, CC BY-SA 3.0, attraverso Wikimedia Commons

Ci sarà anche Wikimedia Italia a Italian Tech Week, l’evento dedicato al mondo della tecnologia e delle startup, che si svolgerà a Torino dal 27 al 29 settembre 2023. Mercoledì 27 settembre alle 15.30 Iolanda Pensa, presidente di Wikimedia Italia, e Roberto Guido, presidente di Italia Linux Society, terranno infatti la masterclass “Wikipedia e Linux: Cultura e software liberi fanno bene a tutti”.

Il tema della masterclass

Cos’hanno in comune Chat-GPT, il Museo Egizio e il tuo amico che fa i siti con WordPress? Che tutti traggono beneficio dall’enorme patrimonio di cultura e software libero, collettivamente costruito e quotidianamente arricchito da volontari, professionisti, aziende ed istituzioni. L’incontro ha l’obiettivo di mostrare come i beni digitali siano già condivisi con profitto di tutti. Fornisce inoltre informazioni a individui, aziende e istituzioni su come trarre beneficio da cultura e software liberi e contribuire ai progetti collaborativi.

Come partecipare all’evento

La partecipazione a tutti gli eventi di Italia Tech Week è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione a partire dal 4 settembre. Per la masterclass il numero di posti è limitato a trenta persone.

Iscriviti direttamente alla masterclass

Dopo i 5.000 partecipanti e 140 speaker de 2022, nel 2023 Italian Tech Week, come sottolineano gli organizzatori, continua a volere riunire “le menti più brillanti della scena italiana e internazionale.Tutti i protagonisti del cambiamento, investitori, istituzioni, media, aziende, start up e professionisti del mondo Tech saranno in campo per un confronto stimolante che, guardando al futuro, parlerà di innovazione e nuove tendenze.Tra i temi, l’Intelligenza Artificiale (AI) e la sua etica, l’ecosistema delle start up e dei VC dall’Italia al mondo, un focus sull’healthtech e il cleantech, uno sguardo al futuro del nostro paese, attraverso le voci di grandi aziende e di professionisti visionari e innovatori”.

Immagine: Your rainbow panorama, indefra, di Ssjensby, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons

Wiki Flush: biografie di donne su Wikipedia

Wednesday, 30 August 2023 07:24 UTC

Continua la collaborazione tra le volontarie e i volontari dei progetti Wikimedia e il Centro delle Donne di Bologna, per ridurre la disparità di genere su Wikipedia. Il prossimo appuntamento sarà il 16 settembre proprio a Bologna, nel chiostro dell’ex convento di Santa Cristina, all’interno del Flush Festival.

Il Flush Festival è un evento dedicato all’editoria femminista, che nel 2023 affronterà il tema delle auto narrazioni. Wiki Flush ospiterà quindi dei laboratori sul tema delle biografie delle donne bolognesi, legate al libro del 1845 di Carolina Bonafede. Sfruttando i progetti Wikimedia, i laboratori cercheranno quindi di rispondere alle domande: “Dove sono nascoste le famose donne bolognesi del passato?” e “Dove sono le donne oggi su Wikipedia?”.

Il programma

Wiki Flush inizia alle 10 e durerà per tutto il giorno. La mattina il laboratorio è dedicato alla scrittura di voci su Wikipedia, con la possibilità di farsi guidare sull’enciclopedia dall’utente LorManLor.

Iscriviti al laboratorio della mattina

Nel pomeriggio, dalle 14 alle 17, l’utente Giaccai spiegherà ai partecipanti come contribuire a Wikisource, il progetto Wikimedia pensato per dare nuova vita al libri ripubblicandoli online, offrendo scansioni dei testi originali e testi digitalizzati grazie al contributo degli utenti. Il laboratorio si svolgerà proprio partendo dai “Cenni biografici e ritratti d’insigni donne bolognesi” di Carolina Bonafede.

Iscriviti al laboratorio del pomeriggio

La partecipazione agli eventi è gratuita.

Le organizzatrici e gli organizzatori di Wiki Flush

Il laboratorio Wiki Flush è organizzato dal Centro delle donne di Bologna (CDD) in collaborazione con WikiDonne, con il patrocinio di Wikimedia Italia. L’evento fa parte del Flush Festival, il festival dell’editoria femminista organizzato da Associazione Orlando che quest’anno indagherà le narrazioni autobiografiche, intrecciando la struttura stilistica con una riflessione sulle discriminazioni di genere, razziali e culturali.

Immagine: Collage di Wikimedia Italia, CC BY-SA 4.0. Immagini originali: Galeana Savioli Andalò, Marianne Santini Fabbri, Properzia de’ Rossi, di Lodovico Aureli; Lit. Angiolini, Public domain, attraverso Wikimedia Commons

Wikipedia e i conformismi

Wednesday, 23 August 2023 15:58 UTC

Siamo in estate, non che molto da dire, e così Carlo Lottieri spiega sul Giornale (nella sezione”spettacoli”, chissà come mai) “Così Wikipedia è diventata il baluardo del conformismo“. Bisogna ammettere che Lottieri di conformismo ne sa a pacchi: il suo articolo precedente di domenica si intitola infatti “Così l’università è diventata il regno del conformismo”. Quando hai un bel titolo, perché non sfruttarlo? Io avrei altro da fare, ma sono in spiaggia, fa caldo e per rilassarmi un po’ mi sono messo a commentarlo punto per punto.

Cominciamo da quando Lottieri racconta che

Wikipedia nacque da un’intuizione libertaria. Secondo lo stesso Jimmy Wales, che aveva seguito un corso di teoria economica alla Auburn University, fu la lettura dell’economista Friedrich A. von Hayek a suggerire l’ipotesi di questa enciclopedia on line di cui tutti possono essere i redattori.

Beh, non è proprio così. Inutile dire che l’articolo non contiene nessuna fonte per le affermazioni di Lottieri: mica sta scrivendo Wikipedia. La fonte ve l’ho trovata io e dice questo: “to share and synchronize local and personal knowledge, allowing society’s members to achieve diverse, complicated ends through a principle of spontaneous self-organization.” e ancora “When information is dispersed (as it always is), decisions are best left to those with the most local knowledge.” Tenete a mente soprattutto questa seconda frase. (poi io sono convinto che quella di Jimbo sia una razionalizzazione a posteriori: ricordate che Wikipedia nasce come testo di lavoro per scrivere Nupedia che era tutto meno che autoorganizzata).

Nella più classica costruzione di una polemica, Lottieri continua scrivendo

Sul piano delle informazioni si può essere ragionevolmente fiduciosi che Wikipedia sia credibile, anche grazie al costante monitoraggio riservato a ogni lemma.

(Occhei, i lemmi sono in un dizionario e non in un’enciclopedia, ma evidentemente il liberismo non fa di queste distinzioni) Non che questo sia vero, come sanno tutti quelli che passano tanto tempo su Wikipedia, ma tant’è. Ma poi continua

È però evidente che tra gli autori (tra coloro che spontaneamente e senza remunerazione redigono i testi) è più facile trovare professori di scuola media invece che artigiani, bibliotecari invece che imprenditori, e via dicendo. I primi hanno più tempo a disposizione e spesso si ritengono adeguatamente competenti per trattare questioni di diritto, metafisica, sociologia, letteratura spagnola e via dicendo.

E qui si cominciano a vedere le sue fallacie. Per chi “è evidente”? Perché “è evidente?” Dando per buono che imprenditori e artigiani abbiano meno tempo a disposizione perché loro devono tenere in piedi l’economia – ma vi assicuro che gli imprenditori ci sono eccome, solo che l’unica conoscenza locale che paiono avere è quella del loro CV, e per le regole di Wikipedia in lingua italiana i CV vengono cancellati senza se e senza ma – cosa gli fa dire che loro si ritengono competenti per tutto? Il tutto senza contare che Wikipedia da buona enciclopedia raccoglie e organizza informazioni altrui, e le competenze per organizzare l’informazione sono molto più semplici da ottenere rispetto a quelle per crearla. Continuiamo:

Ne discende che nelle voci dell’enciclopedia on line troviamo uno spirito da servizio pubblico che si converte in un costante tono censorio verso ogni eresia.

Lo spirito da servizio pubblico c’è, tranne per i tanti che ritengono di essere gli unici depositari della verità. Perché si convertirebbe in un tono censorio contro ogni eresia? Non ci è dato di sapere. Forse è perché

Va aggiunto, inoltre, che esiste un comune sentire che unisce la maggior parte di quanti hanno letto, nel corso della loro vita, un certo numero di libri.

Me l’avevano sempre detto, che leggere troppi libri fa male. La conoscenza locale si ottiene lavorando, mica leggendo! Non può poi mancare il solito attacco frontale:

[…] Si tratta dei cosiddetti «amministratori», a cui spetta anche di decidere in un senso o nell’altro quando le divergenze si fanno ingestibili. Basta leggere qualche discussione per comprendere che si tratti per lo più di quella piccola porzione della popolazione che, in Italia, quando al mattino va all’edicola compra La Repubblica oppure il Corriere della Sera.

Per quanto mi riguarda, ho smesso da un pezzo di leggere giornali italiani se non per qualche articolo come questo che mi viene segnalato; ho sentito qualche altro sysop e sono tutti sulla mia linea, anche perché quando uno ha lavorato un po’ su Wikipedia comincia a non fidarsi troppo di qualunque notizia.

Il risultato è una mancanza di senso critico che rende Wikipedia assai sbilanciata a favore di talune posizioni.

Altra affermazione apodittica. Anche ammettendo il percorso logico “essendo gente che legge solo Repubblica e Corriere le loro posizioni sono spiaggiate sul mainstream”, faccio notare come gli amministratori (il soggetto della frase) non scrivono loro le voci su Wikipedia. Possono al più cancellare una voce, ma non piegarla eliminando “il senso critico “. Lo fanno in maniera coercizione bloccando chi non la pensa come loro? Se fosse vero basterebbe fare esempi espliciti. Ricordo che la storia di una voce è pubblica, e si può vedere se c’è una campagna sistematica.

L’unico punto su cui devo dare ragione sul metodo a Lottieri è quello che scommetto gli sta davvero a cuore (oppure su cui gli è stato chiesto di scrivere): quando cioè si lamenta che nella voce sul riscaldamento globale

In effetti, le tesi di quanti sono scettici al riguardo (premi Nobel inclusi) non sono citate: neppure per essere contestate.

Almeno a ora, la sezione relativa non riporta nulla al riguardo, e la cosa è contro le linee guida che richiedono che opinioni in minoranza siano riportate con il rilievo corretto (minimo in questo caso, perché la minoranza è minima, ma non nullo). Al solito, Lottieri si è però dimenticato di fare nomi e ho dovuto mettermici io. A parte la vecchia storia di Rubbia, immagino si riferisca a John Clauser. (Apprezzerete che io abbia scelto un link a suo favore, spero). Non so se notate un fil rouge: Rubbia è un fisico teorico delle particelle, Clauser un fisico quantistico. Sicuramente grandi scienziati, ma la loro “conoscenza locale” della climatologia sarà probabilmente superiore alla mia ma ben lontana dall’essere a tutto campo. E allora che diavolo c’entra Hayek? Chiaramente nulla, almeno per quanto riguarda l’organizzazione di Wikipedia. Spero che a quella voce si aggiunga un capoverso sulle attuali teorie non mainstream, che tra l’altro mi pare siano cambiate nel tempo (prima si negava il contributo antropico, ora si dice che non è rilevante e comunque le variazioni che vediamo sono normali se non ci si limita a considerare gli ultimi 150 anni), ma anche se ci sarà non credo Lottieri sarà contento.

Termino pensando male e facendo peccato. Ora il Giornale è della famiglia Angelucci che ha sicuramente il dente avvelenato contro Wikipedia. Aspettatevi tanti altri articoli così.

Aggiornamento: mi è stato fatto notare che esiste la voce Controversia sul riscaldamento globale. Se però non c’è un collegamento diretto dalla sezione della voce principale,come fa il povero utente (io o Lottieri) a trovarla?

Ultimo aggiornamento: 2023-08-24 08:27

Alessandro Orsini, Wikipedia e querele

Monday, 19 June 2023 09:22 UTC

Alessandro Orsini è un professore universitario (associato, se non sbaglio). È anche un opinionista televisivo, soprattutto a partire dall’invasione russa dell’Ucraina dove la sua posizione nettamente filorussa lo ha fatto diventare un invitato seriale. Un corollario di questa presenza è che i suoi fan hanno cominciato a cercare di inserire la voce su di lui in Wikipedia.

Ma nell’edizione italiana di Wikipedia ci sono varie regole per definire se qualcosa o qualcuno è da ritenere rilevante e quindi inseribile nell’enciclopedia (nel gergo wikipediano si dice “enciclopedico”). Essere professore universitario non rende enciclopedici. Essere un opinionista televisivo meno ancora. La situazione rimase in stallo finché non si notò che nel 2010 Orsini vinse il Premio Acqui Storia con il suo libro Anatomia delle Brigate Rosse. Il Premio Acqui è considerato rilevante, e per traslato anche Orsini è considerato rilevante come scrittore. Le informazioni sulla sua carriera universitaria e la sue apparizioni televisive appaiono, ma come aggiunte secondarie.

Il problema è che il suddetto libro ha avuto in gran maggioranza recensioni molto negative, che quindi occupavano buona parte del contenuto. (Io non l’ho letto, quindi non posso dare un giudizio personale). Questo non piaceva a Orsini e ai suoi fan, e la voce in tutto questo tempo è stata un campo di battaglia. Siamo arrivati al doxxing, con un amministratore che dalle pagine del Fatto Quotidiano è stato accusato da un utente di nickname Gitz6666 di essere in conflitto di interessi su quella voce e si è dimesso; e giovedì scorso un avvocato ha mandato una PEC a Wikimedia Italia (che non c’entra un tubo, ma questo concetto non è mai entrato in testa) chiedendo la cancellazione, entro 5 giorni, della voce su Orsini che ritiene diffamatoria e informazioni sull’identità di sei amministratori di wikipedia in italiano per sporgere querela per diffamazione nei loro riguardi.

Io non dovrei essere tra i sei, considerando che non sono stato contattato: d’altra parte l’unica modifica che avevo fatto su quella voce era stata sostituire alla frase

In occasione della partecipazione di Orsini ad alcune trasmissioni televisive, suscitano diverse polemiche alcune sue posizioni sul tema dell’invasione russa dell’Ucraina del 2022, in particolare l’idea che l’espansione a est della NATO sia concausa della guerra e le critiche alla debolezza dell’Unione europea.

la frase

Durante l’invasione russa dell’Ucraina del 2022 suscitano diverse polemiche alcune sue posizioni, in particolare l’idea che l’espansione a est della NATO sia concausa della guerra.

dove non mi pare di vedere diffamazione. AD ogni modo Wikimedia Italia ha detto di contattare la Wikimedia Foundation, cosa che immagino sia stata fatta perché in questo momento la voce è oscurata e protetta, e immagino non tornerà mai su Wikipedia in lingua italiana se non per circostanze eccezionali, tipo l’assegnazione del Nobel per la pace. Non ho idea se ciò che voleva Orsini fosse proprio la cancellazione e non la sostituzione con un testo agiografico: ad ogni modo è andata così, e Wikipedia sopravviverà anche senza dire a tutti chi è Alessandro Orsini.

Aggiornamento: (12:15) E invece no, a quanto pare a Orsini bastava che il mondo non sapesse attraverso Wikipedia delle stroncature del suo libro. È chiaro che io non capirò mai la mente umana.

Ultimo aggiornamento: 2023-06-19 12:23

Quanto ci costa la cultura

Tuesday, 23 May 2023 02:51 UTC
la finta fontana di Trevi in Brasile

no, non è quella vera

Nel silenzio generale, il mese scorso è stato approvato il D.M. 161 11/04/2023 del Ministero della Cultura, “Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura statali”. In pratica, se uno vuole fare una foto di un monumento (non sotto copyright), magari per una pubblicazione accademica, dovrà sganciare un discreto numero di euro al MiC: euro che forse – ma non è detto – basteranno per pagare i funzionari che dovranno far girare tutta la trafila burocratica. Il tutto cercando di convincere il volgo che ce lo chiede l’Europa, dato che il decreto recita tra l’altro

«VISTA la Direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione nel settore pubblico e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE, recepita mediante il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 177»

Il tariffario è assurdo: non lo diciamo noi di Wikimedia Italia ma l’Associazione Italiana Biblioteche, che nota come per esempio chiedere copie digitali costi il triplo delle stesse copie (nel senso di avere la stessa risoluzione) stampate. Ma soprattutto è un ulteriore tassello per impedire di pubblicizzare i nostri beni culturali. Questo non lo pensa solo il governo: in questi giorni il tribunale di Firenze ha sentenziato che non si può usare l’immagine del David di Michelangelo senza autorizzazione e senza aver pagato i diritti (occhei, in questo caso il tariffario dice 20000 euro: il funzionario se lo pagano), con un ulteriore esborso di 30000 euro per l’editore che «ha insidiosamente e maliziosamente accostato l’immagine del David di Michelangelo a quella di un modello, così svilendo, offuscando, mortificando, umiliando l’alto valore simbolico ed identitario dell’opera d’arte ed asservendo la stessa a finalità pubblicitarie e di promozione editoriale». Non che io capisca perché quei soldi debbano andare alla Galleria dell’Accademia e non a un eventuale fondo statale, ma tant’è.

Mi chiedo solo cosa faranno adesso con la copia della Fontana di Trevi costruita in Brasile… altro che Totò!

L’invecchiamento di Wikipedia

Wednesday, 28 December 2022 03:04 UTC


Questo è un frammento della voce attuale di Wikipedia sulla rete tranviaria di Nizza. Tutto bene, se non fosse per il fatto che la linea 2 è in funzione dal 2019 (sono un po’ più veloci di noi, mi sa).

Non è la prima volta che mi è capitato di trovare voci create e poi lasciate lì a vegetare senza aggiornamenti. È ovvio che nessuno è obbligato a mantenere a vita una voce: però casi come questo fanno capire che non bisogna mai dare per scontato quello che si trova scritto…

(L’altra faccia della medaglia è la cancellazione immediata dei cosiddetti “recentismi”, aggiunte su fatti del giorno che tra qualche mese saranno giustamente considerati inutili…)

Anglofilia

Wednesday, 21 December 2022 10:04 UTC

Per comprensibili motivi, io ricevo la rassegna stampa su Wikipedia e Wikimedia. È un po’ sgarrupata, nel senso che devo scartare tutti gli articoli che hanno semplicemente una foto (giustamente) accreditata a Wikimedia Commons, ma va bene così. In genere trovo dai 10 ai 20 articoli: oggi ce n’erano ben 71, quasi tutti dedicati al nuovo “portale enciclopedico” russo presentato ieri e quasi tutti copiati più o meno verbatim dal lancio Adnkronos. Le testate più oneste lo segnalano, le altre fanno finta di niente.

Gli unici fuori dal coro sono stati quelli di Tag43, che hanno intitolato “La Russia prende le distanze da Wikipedia, ecco Znanie”. Naturalmente Znanie in russo significa “conoscenza”, esattamente come l’inglese Knowledge. Solo che evidentemente lo stagista di Adnkronos ha preso un lancio in lingua inglese, l’ha tradotto e non ha pensato che forse i russi non avevano usato un nome inglese per il loro portale; e tutti gli altri stagisti dei quotidiani hanno copincollato il lancio d’agenzia senza farsi troppe domande, che presumo non siano compatibili coi miseri emolumenti che prendono. A questo punto però tanto valeva fare gli autarchici e scrivere che si chiamerà “Conoscenza”, no?

Io non ho nessuna idea di quale sia la linea editoriale di Tag43, ma ho molto apprezzato come hanno trattato questa notizia.

Ultimo aggiornamento: 2022-12-21 11:04

Come farsi aggiornare la voce Wikipedia su di sé

Wednesday, 21 December 2022 03:04 UTC

Emily St. John Mandel è una scrittrice canadese nota per i suoi libri Stazione Undici (credo che ne abbiano fatto anche una serie tv, ma è un campo in cui non mi addentro) e Mare della tranquillità. Qualche giorno fa ha scritto un tweet chiedendo chi poteva intervistarla… per poter far sì che nella sua voce su Wikipedia (in inglese, in quella italiana non era nemmeno scritto che era sposata) che era divorziata. In qualche ora Slate ha pubblicato un’intervista dal titolo che dice “Un’intervista del tutto normale con la scrittrice Emily St. John Mandel” e catenaccio “Solo per chiedere all’autrice di Station Eleven e Sea of Tranquility che ha fatto quest’anno, tutto qui”. E in effetti la voce di en.wiki è stata immediatamente aggiornata. In realtà non serviva nemmeno l’intervista: almeno fino ad oggi, la spunta blu di Twitter è una verifica dell’identità della persona, e quindi la prima fonte che attestava il divorzio è stato quel tweet, sostituito poi dal link all’intervista.

Per quanto la cosa vi possa sembrare stupida (e sicuramente è sembrata tale a Mandel), Wikipedia funziona così. Un’affermazione deve avere una fonte affidabile, e nessuno può sapere se l’utente che scrive “Emily St. John Mandel è divorziata” è effettivamente Mandel o qualcuno che vuole fare uno scherzo. Leggendo il thread su Twitter, però, mi sa che il contributore che le ha detto che “occorreva una fonte comparabile” ha fatto un po’ di casino: come ho scritto, quello che conta è una fonte affidabile che si possa citare con tranquillità.

Un’ultima curiosità: nell’intervista a Slate, Mandel scrive che vedersi ancora definita sposata (si è separata ad aprile dal marito, e il divorzio è stato concesso a novembre) “was kind of awkward for my girlfriend”. Ieri BBC ha scritto un articolo in cui affermavano che si erano offerti anche loro di intervistare Mandel. Com’è, come non è, nel loro articolo quella frase non c’è :-)

Inventori farlocchi del tostapane

Monday, 21 November 2022 03:04 UTC

Adam Atkinson mi ha segnalato questo articolo della BBC in cui si racconta come per dieci anni la voce inglese sul tostapane indicava come suo inventore una persona inesistente di nome Alan MacMasters. A quanto pare, durante una lezione universitaria il professore sconsigliò gli studenti di usare Wikipedia come fonte, facendo l’esempio della voce “toaster” dove si diceva che l’inventore era un tale Maddy Kennedy. L’Alan MacMasters reale era uno di quegli studenti, e un suo amico modificò la voce indicando come inventore appunto “Alan Mac Masters”. Il guaio è che poco dopo il Daily Mirror osannò MacMasters come un grande inventore scozzese, e le citazioni continuarono a crescere, anche perché MacMasters creò una voce sul suo inesistente omonimo con tanto di fotografia (ovviamente ritoccata per farla sembrare ottocentesca). MacMasters fu addirittura proposto come personaggio da raffigurare nelle banconote scozzesi, anche se a quanto pare la Bank of Scotland ebbe dei dubbi e lo scartò. Solo poco tempo fa un ragazzino ebbe dei dubbi sulla biografia di MacMasters e mise in moto le squadre wikipediane di verifica, che hanno scoperto la burla.

E in Italia? MacMasters non è mai stato inserito nella voce, ma nel 2018 un anonimo aggiunse il seguente capoverso:

nel 1897 Carlos Decambrè, inventò il ”tost” che si diffuse in tutta europa. questo tost veniva fatto con del pane normale, prosciutto,tacchino e diversi formaggi. Esso garantiva un buon pranzo per i nobili perchè all’epoca i salumi e i formaggi era cibo considerato da ricchi.

Peccato che le uniche occorrenze in rete del cognome Decambrè siano del tipo “Carlos Decambrè inventò il tostapane”, ovviamente senza fonti perché scopiazzature da Wikipedia senza chiaramente citarla. Questo a parte il fatto che se mi fosse capitato di vedere un’aggiunta sgrammaticata simile l’avrei cassata al volo perché senza fonti attendibili…

“contrafforte volante”?

Monday, 4 July 2022 02:04 UTC

Premetto che ho molti amici traduttori :-) (e un paio di loro sono anche tra i miei ventun lettori… ma ovviamente non sto parlando di loro). In un libro (tradotto dall’inglese) che ho appena letto ho trovato a un certo punto scritta l’espressione “contrafforte volante”. Ora, come penso molti di voi io so più o meno cos’è un contrafforte, ma l’ultima volta che ne ho sentito parlare sarà stato all’inizio del liceo, cioè 45 anni fa (per me che sono anzyano: your mileage may vary). Tra l’altro manco sapevo come si dica in inglese “contrafforte”: sono andato a cercare e ho scoperto che è “buttress”. Una rapida ricerca mi ha fatto trovare la voce di Wikipedia in inglese “flying buttress”: l’ho aperta, ho controllato qual è il nome della versione in italiano e ho scoperto che si dice “arco rampante”. (Ok, a questo punto il mio neurone ha tirato fuori il disegnino dei contrafforti ad archi rampanti, ma questa è un’altra storia)

La mia domanda è semplice. È possibile che un traduttore trovi scritto “flying buttress”, traduca parola per parola, e non si renda conto che il sintagma in italiano non ha senso? È possibile che non gli sia mai venuto in mente di usare Wikipedia in questo modo non standard ma utilissimo per la terminologia tecnica? (E comunque anche Wordreference riporta la traduzione).

Fino al 15 giugno il Ministero della Cultura (MIC) ha indetto una consultazione pubblica sul Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale:

la visione strategica con la quale il Ministero intende promuovere e organizzare il processo di trasformazione digitale nel quinquennio 2022-2026, rivolgendosi in prima istanza ai musei, agli archivi, alle biblioteche, agli istituti centrali e ai luoghi delle cultura statali che possiedono, tutelano, gestiscono e valorizzano beni culturali.

Ho letto le linee guida per la circolazione e il riuso delle immagini, e ho capito che la linea del MIC – “cacciateci i soldi” – non è cambiata di una iota. La cosa peggiore è che il piano pare essere un patchwork: le sue premesse sono assolutamente condivisibili, ma nella fase di assemblaggio qualcuno ha ben pensato di disattendere tali premesse per una presunta capacità di ottenere ricavi.

Tanto per essere chiari: non c’è nulla di male se il MIC vuole creare e vendere degli NFT a partire dalle opere che ha in cura. Io non riesco a capire perché uno vorrebbe mai avere un NFT, ma è evidente che c’è gente che invece li vuole; e allora che li si faccia e li si venda. Tanto quelli sono per definizione entità non copiabili, o se preferite uniche. I problemi sono altri. Per esempio,l’avere un sistema NC (non commerciale) per default sui contenuti in pubblico dominio, cosa che è incompatibile con i progetti Wikimedia e OpenStreetMap. Il tutto con una “licenza” (non lo è, e anche nelle linee guida la cosa viene rimarcata) “MIC Standard” che porterà a risultati parossistici. Mi spiego meglio. Se qualcuno chessò negli USA pubblica una traduzione non autorizzata del mio Matematica in pausa caffè, il titolare dei diritti (Codice Edizioni) può contattare le autorità statunitensi, bloccare la vendita e citare a giudizio il malcapitato editore. Questo perché le leggi sul diritto d’autore sono state (più o meno) armonizzate in tutto il mondo, e quindi i diritti di sfruttamento economico sono tutelati ovunque. Ma se lo stesso qualcuno usa commercialmente un’immagine del Colosseo con l’etichetta – esplicita o implicita – “MIC Standard”, il ministro può strillare quanto vuole ma non succederà nulla, perché dal punto di vista delle autorità USA quell’immagine è nel pubblico dominio. Insomma, gli unici eventuali guadagni arriverebbero dai nostri compatrioti, mentre all’estero potrebbero fare quello che vogliono.

Per quanto riguarda Wikipedia Commons, c’è persino una citazione esplicita:

Il download di riproduzioni di beni culturali pubblicati in siti web di terze parti non è sotto il controllo dell’ente pubblico che ha in consegna i beni (ad es. le immagini di beni culturali scaricabili da Wikimedia Commons, realizzate “liberamente” dai contributori con mezzi propri per fini di libera manifestazione del pensiero e attività creativa, e quindi nella piena legittimità del Codice dei beni culturali). Rimane nelle competenze dell’istituto culturale l’applicazione di corrispettivi per i successivi usi commerciali delle riproduzioni pubblicate da terze parti.

Rileggete questa frase. Ve la traduco in italiano corrente: Wikimedia Commons viene trattata alla stregua di una vetrina pubblicitaria dove l’unico lavoro da parte dello stato è farsi dare i soldi da chi prende da lì del materiale. Come forse immaginate, non è che la cosa ci piaccia più di tanto…

Ah: al MIC non piace proprio la CC0, la licenza che formalizza il rilascio di un oggetto o un’informazione nel pubblico dominio. Infatti (grassetto mio) si legge che

l’uso di dati e riproduzioni digitali del patrimonio culturale per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza, che non abbiano scopo di lucro diretto è libero per legge;

Quindi anche i metadati – a differenza per esempio di Wikidata, dove tutti gli elementi presenti hanno licenza CC0 – sono sotto una licenza di tipo NC. La digitalizzazione dei metadati è insomma qualcosa che si può fare solo per offrirlo poi gentilmente al MIC che sicuramente ci farà tanti soldi. Che gioia, vero?

L’età dei personaggi pubblici

Tuesday, 17 May 2022 02:04 UTC


Magari qualcuno si può chiedere perché l’anno scorso GQ ha pensato di dedicare un articolo a Stefania Rocca per il suo… quarantaseiesimo compleanno. A parte Valentino Rossi, il 46 non è che dica molto, non è mica il quarantadue! Se questo qualcuno è curioso, però, magari dà un’occhiata all’URL dell’articolo e scopre che c’è scritto “stefania-rocca-50-anni-rock”. In effetti, ricordare il cinquantesimo compleanno ha molto più senso, su questo non ci piove. E in effetti si fa in fretta ad andare sull’Internet Archive e vedere che l’articolo originale si intitolava “Stefania Rocca, i primi 50 anni di un’anima rock”.

L’altra settimana, però, la signora Rocca e/o il suo agente hanno deciso che il passato era passato, e quindi l’età della signora Rocca è di soli 47 anni. Per posti come GQ ci devono essere argomenti molto convincenti per fare riscrivere un articolo pubblicato l’anno scorso; su Wikipedia la cosa potrebbe sembrare banale ma in realtà è un po’ più complicata, come potete vedere. Mi è stato riferito (ma potrebbe essere una malignità…) che l’agente in questione ha mandato alla Wikimedia Foundation un codice fiscale della signora Rocca dove risulta il 1975 come data di nascita… ma il codice fiscale in questione corrisponde a un maschio e non a una femmina.

Ad ogni modo, la signora Rocca non è certo l’unica persona a cercare di inserire su Wikipedia una data di nascita diversa da quella che era sempre stata considerata tale in passato. Il primo caso che mi viene in mente è quello del mago Silvan (simsalabim!), ma anche Elisabetta Sgarbi, come già scrissi, afferma di essere nata nel 1965 come anche riportato dalla Treccani: il talento della signora Sgarbi si notava fin da ragazza, considerando che ha conseguito la laurea in farmacia nel 1980… Avevo anche segnalato alla Treccani che nel sito c’era stato uno scambio di caratteri, e il 1956 che è la data di nascita della signora Sgarbi era diventato 1965, ma non mi hanno mai risposto. Non so se Wikipedia abbia più errori della Treccani, ma sicuramente correggerli è più semplice!

Cina, Wikipedia e copyright

Thursday, 12 May 2022 10:12 UTC

Probabilmente non ve ne sarete accorti, visto che la notizia è passata solo su Wired (dove il titolista fa ancora fatica a distinguere Wikipedia da Wikimedia…) e CorCom: per il terzo anno consecutivo la Cina ha bloccato l’ingresso del movimento Wikimedia come osservatore in WIPO, l’agenzia delle Nazioni Unite che ha lo scopo di incoraggiare l’attività creativa e promuovere la protezione della proprietà intellettuale nel mondo. Dopo due anni in cui Wikimedia Foundation ha inutilmente cercato di essere accreditata, stavolta le richieste sono state fatte da alcuni capitoli nazionali (Francia, Germania, Messico, Svezia e Svizzera oltre all’Italia), e la richiesta esta stata portata al Comitato Permanente sul Copyright e i Diritti Connessi (SCCR) di WIPO. Niente da fare: come le altre volte, la Cina ha dichiarato he anche i capitoli Wikimedia locali sono complici nel diffondere disinformazione. Negli anni passati il dito veniva puntato contro Wikimedia Taiwan, indicato come eterodiretto dalla Foundation: quest’anno direi che non c’è nemmeno stato bisogno per i cinesi di cercare di spiegare quale disinformazione sul copyright cinese viene propagata da Svezia o Messico. A questo punto Nicaragua, Bolivia, Venezuela, Iran e Russia hanno colto la palla al balzo e fatto rinviare la decisione sull’accreditamento per mancanza di unanimità.

Anche ammettendo che Wikimedia Taiwan faccia opera di disinformazione assoldando persone che scrivano sulle varie edizioni linguistiche di Wikipedia, resta il punto di partenza. Qui stiamo parlando di un comitato che parla di copyright e diritti connessi – cosa che ci ha sempre visti coinvolti come Wikimedia Italia. Essere membri osservatori non ci avrebbe per definizione dato il diritto di voto, ma ci avrebbe permesso di far sentire meglio la nostra voce su temi di cui ci occupiamo da sempre. Invece nulla da fare, e questo per ragioni prettamente politiche e indipendenti dal tema istituzionale. Non che ci aspettassimo chissà cosa, ma resta un peccato…

Ultimo aggiornamento: 2022-05-12 12:12

Su Valigia Blu, Bruno Saetta spiega la decisione della Corte di Giustizia europea su una richiesta da parte della Polonia (fatta nel 2019…) a proposito dell’articolo 17 dell’ormai famosa direttiva copyright. La Polonia chiedeva che fossero abolite le norme per cui i fornitori di servizi digitali devono attivarsi per fare in modo che nei loro servizi non siano disponibili opere in violazione dei diritti d’autore, o in subordine, se queswto non fosse tecnicamente possibile perché l’articolo non sarebbe rimasto in piedi, abolire tutto l’articolo. La ragione della richiesta era semplice: per controllare preventivamente tutto il materiale postato dagli utenti, i fornitori di servizi sarebbero stato costretti ad applicare sistemi di filtraggio automatico, cosa che sarebbe andata contro il diritto alla libertà di espressione e di informazione degli utenti.

La Corte di Giustizia europea ha respinto la richiesta, e quindi le cose restano come ora. È però importante capire come ha giustificato la sua decisione, perché si scoprono molte cose. Innanzitutto, il filtraggio preventivo è in effetti una limitazione al diritto alla libertà di espressione e di informazione degli utenti; quello che fa la direttiva è trovare un punto di compromesso tra questi diritti fondamentali e quelli dei proprietari dei contenuti. Attenzione: diritti dei proprietari, non degli autori! Saetta ricorda tra l’altro che se le aziende del copyright ci tengono a precisare che anche loro difendono i diritti fondamentali – un caro saluto a Enzo Mazza, già che ci sono… – il relatore ONU per i diritti culturali ha fatto presente che nel campo della proprietà intellettuale i diritti fondamentali sono solo i diritti morali, vale a dire affermare che l’opera è mia. E questi diritti, a differenza di quelli economici, non sono trasmissibili.

La seconda cosa da notare è che proprio perché si afferma che c’è una limitazione ai diritti degli utenti si ammette implicitamente che il filtraggio automatico è imposto dalla direttiva: altrimenti il problema non si porrebbe. Eppure, come leggete per esempio qui, l’ineffabile relatore Axel Voss aveva twittato dicendo che questo era una falsità e che quindi non ci fosse più motivo per non approvare la direttiva. (Come? il tweet originale non esiste più? Ah, signora mia, che vergogna! Non ci si può fidare di nessuno!) Vabbè, ma tanto questo lo sapevamo già.

Seguono infine i paletti (o se preferite, le garanzie) a tutela degli utenti finali: dalle segnalazioni dei titolari dei diritti che devono essere circostanziate (insomma, non basta dire “avete roba mia”) al non dover bloccare i contenuti leciti (e una parodia è un contenuto lecito) a un meccanismo di reclamo funzionante se qualcuno cancella del materiale che riteniamo essere lecito. Ma soprattutto, i fornitori non hanno alcun obbligo di sorveglianza generale dei contenuti immessi dagli utenti. Non sono loro a dover giudicare se un contenuto è stato caricato illegalmente, ma i giudici.

Il tutto funzionerà? Probabilmente no. Quello che pare certo è che al momento le uniche implementazioni della direttiva che rispettano questi principi sono l’austriaca e la tedesca. Quella italiana no, ma non lo sono neppure la francese e la spagnola che pure dicevano di essere stati bravissimi. Aspettatevi altri ricorsi…

Che ne sapete del Digital Services Act?

Tuesday, 26 April 2022 10:04 UTC

La scorsa settimana il trilogo ha approvato una formulazione più o meno finale per il Digital Services Act, che assieme al gemello Digital Market Act rappresenterà la regolamentazione dell’Unione Europea per i servizi digitali. Anche Wikipedia ne sarà toccata; stasera alle 21:30 chiacchiererò con Marco Schiaffino nella trasmissione di Radio Popolare Doppio click. Spero di sapervi dare qualche notizia… i documenti ufficiali non sono infatti ancora stati pubblicati.

Ultimo aggiornamento: 2022-04-26 12:36

Truppe d’assalto a Wikipedia

Friday, 1 April 2022 02:04 UTC

Dopo il caso Orsini è arrivata la nuova campagna contro la fascistissima Wikipedia. Da mercoledì sera la casella di posta dei comunicati di Wikimedia Italia ha ricevuto questi messaggi.


– Stefano V.:
Salve, leggo che Wikipedia è un Enciclopedia libera, quindi mi spiega perché della porcata sulla pagina della Strage di Odessa? Perché dopo 8 anni avete cambiato proprio ora? Ha una spiegazione a questo?


– E. Bosisio:

Buonasera,

Ritengo vergognosa la manomissione della pagina Wikipedia riguardante il rogo avvenuto nel 2014 nel palazzo dei sindacati ad Odessa.

Sono stati rimossi i riferimenti ai carnefici, cioè i gruppi paramilitari nazionalisti e nazisti ucraini, che poi influenzeranno la vita politica del paese.

Spero venga ristabilita la verità nella pagina.


– Rossella C.:

Vergognatevi


– vitojc.:

Reclamo in allegato: hanno manipolato la Vostra pagina. Non riceverete più contributi se mantenete e continuate falsificazioni storiche. [l’allegato è un’immagine con doppio screenshot della voce, “prima” e “dopo”]


Il tutto a quanto ho capito è partito da un post Facebook di La fionda, ripreso da L’antidiplomatico.

Cosa è successo? Per avere un’idea, ecco alcune versioni della voce.

&diamond prima versione, novembre 2020, con il nome “Rogo di Odessa” (e non certo filoucraina)

&diamond aprile 2021, subito prima della sua rinomina, fatta senza nessuna discussione da un utente con la motivazione “Rinomino in strage, come viene riportata su numerose fonti attendibili”; le fonti diverse nella voce erano tre e usavano rispettivamente “strage”, “rogo”, “incendio”. (differenze)

&diamond Fine 2021, prima dell’escalation che poi ha portato all’attacco russo (differenze)

&diamond 21 marzo 2022, prima di un’aggiunta di altre notizie e del ritorno al nome originale. (differenze)

&diamond versione del 30 marzo 2022, quella attuale al momento in cui scrivo (differenze)

Insomma: è un po’ difficile affermare che in otto anni si è cambiato solo ora, visto che la voce ha due anni e che aveva preso quel nome dieci anni fa. Nella versione attuale, qualunque sia il titolo della voce, a me pare che siano chiare le responsabilità dell’Ucraina nel cercare di insabbiare l’operato dei neonazisti, e il Pravyj Sektor è regolarmente citato. Ma non vale la pena spiegare le cose ai signori di cui sopra, che non credo abbiano alcun interesse a leggere davvero cosa c’è scritto: altrimenti si sarebbero accorti che nella pagina web dove si trova l’indirizzo a cui mi stanno scrivendo è specificato che Wikimedia Italia non ha alcun controllo sulla voce. (Non starete mica pensando che ci sia qualcuno che dica “scrivete a press, così vi farete ascoltare!”?)

Un’ultima chicca. Non sono molte le versioni di Wikipedia che hanno una voce al riguardo, anche quella inglese ne parla all’interno degli scontri del 2014. Però c’è quella russa, che si intitola Пожар в Одесском доме профсоюзов, cioè incendio al palazzo dei sindacati di Odessa. Evidentemente i nazisti si sono infiltrati anche lì, con la scusa che la Russia sta bloccando l’accesso a Wikipedia lasciando liberi i nazisti russofoni all’estero di vandalizzarla…

aggiornamento: (7 aprile) stanotte alle 2:20 ha scritto all’indirizzo di Wikimedia Italia un tal “ivan tighi” (google non mi ha dato nessuna occorrenza, quindi scrivere nome-e-cognome non dovrebbe essere un problema di violazione di privacy) cominciando con “Caro Jimmy,” (e scrivendo in italiano, ça va sans dire). Magari capite perché non rispondo nemmeno più: se uno è convinto di scrivere direttamente alla Wikimedia Foundation è inutile cercare di spiegargli come funzionano le cose.

Ultimo aggiornamento: 2022-04-07 08:45

No, Orsini non è stato “oscurato” da Wikipedia

Saturday, 26 March 2022 10:00 UTC

Sono più di vent’anni che esiste Wikipedia, e più di vent’anni che almeno i nostri giornalisti non hanno ancora capito come funziona. (Oppure che non gliene importa un tubo, o ancora che pensano che mettere Wikipedia in un titolo porti più visualizzazioni e quindi più soldi…) Prendete questo articolo del Corsera e guardate il titolo: quello che si può capire è che Wikipedia ha oscurato la voce su Alessandro Orsini perché “ha detto cose scomode” o qualcosa del genere.

La verità è un’altra. Fino all’altra settimana, nonostante l’evidente narcisismo di Orsini, non esisteva nessuna voce di Wikipedia su di lui: insomma, non se lo filava nessuno. Dopo che il Messaggero l’ha – se non ho capito male – censurato, i suoi solerti seguaci hanno scambiato Wikipedia per un social network e hanno cercato di creare la sua fanpage, che è stata regolarmente e immediatamente cancellata in tutte le sue incarnazioni dai nomi improbabili (“Alessandro Orsini (giornalista)”, “prof Alessandro Orsini”…). Tutto qua.

La vera domanda è un’altra. Orsini è da considerarsi “enciclopedico”, cioè una personalità rilevante, secondo le regole di Wikipedia? Beh, probabilmente sì. Nel 2010 vinse infatti il Premio Acqui Storia che dovrebbe essere importante – uso il condizionale perché non è il mio campo, e non per nulla io non sono nemmeno entrato nella discussione che si sta avendo al riguardo. In questo caso, non appena il polverone mediatico si sarà posato, immagino che la voce su di lui verrà scritta, e queste polemiche saranno riportate con la corretta enfasi come per esempio nel caso di Donatella Di Cesare. La censura insomma non c’è, checché ne pensino i solerti seguaci di cui sopra e forse anche l’estensore dell’articolo…

Ultimo aggiornamento: 2022-03-26 11:00

Dopo il primo articolo della scorsa settimana riguardo alla voce sull’invasione dell’Ucraina, ieri è stato pubblicato sul digitale (e credo oggi sul cartaceo) un articolo più completo (putroppo riservato agli abbonati).

Lasciamo da parte il fatto che continuino a parlare della fantomatica “Wikipedia Italia” (e dire che invece c’è “Wikipedia in lingua russa”… non riesco a capire quale sia per loro la differenza): evidentemente non ci arrivano. Partiamo invece dalle buone notizie: le affermazioni di Ruthven (il wikipediano intervistato dal giornalista) vengono riportate correttamente. Da questo punto di vista insomma non c’è nulla di cui lamentarsi. Quello che io ho trovato interessante è leggere nemmeno troppo tra le righe la posizione del gruppo GEDI, che è chiaramente antirussa. Insomma, il problema non mi parte tanto che Wikipedia sia o non sia un news media quanto che venga ritenuta non allineata con la scelta di campo di Elkann…

Poi vabbè, c’è il solito peana per la Treccani, dove «sono state aggiunte molte più informazioni di quelle che hanno trovato spazio, nelle tre settimane successive all’inizio del conflitto, su Wikipedia Italia.» Ho guardato ieri pomeriggio la voce relativa: ieri pomeriggio c’erano venti righe, dove tra l’altro si dice che «la Russia ha avviato una “operazione militare speciale” nel Paese, invadendo la regione di Kiev». In effetti hanno usato un punto di vista ancora più neutrale di quello wikipediano :-)

Martedì avrò parlato per una ventina di minuti con il giornalista che ha pubblicato questo articolo, e un altro wikipediano che era più addentro di me avrà ancora aggiunto qualcosa: eppure l’articolo afferma che è stata “Wikipedia Italia” a pubblicare la sua voce sull’invasione russa dell’Ucraina. Sono più di quindici anni che cerchiamo di spiegare che esiste Wikipedia in italiano (o se preferite in lingua italiana) e non Wikipedia Italia, ma niente da fare, non riusciamo a fare entrare il concetto.

Ma la cosa che mi lascia (e mi aveva lasciato martedì) più perplesso è un’altra: l’incredulità perché la versione italiana di Wikipedia era l’unica che non aveva una voce sull’invasione e si limitava a una bozza, incredulità che si avvicinava a una bocciatura piena del modello it.wiki. Basta vedere la terminologia: la voce italiana “appare sicuramente più scarna”, e non per esempio “è sicuramente più minimale”, con un aggettivo più neutro. (Per la cronaca: dire che la voce “è rimasta praticamente nascosta agli occhi dei lettori” è corretto, ed essendo io tanto buonino non mi lamento neppure per il grassetto). Scrivere di una guerra in corso è qualcosa di estremamente scivoloso: le notizie si susseguono e non c’è la possibilità di verificarle in modo indipendente. Certo, che ci sia stata un’invasione è fuori d’ogni dubbio, così come altre notizie. Certo, la struttura stessa di Wikipedia permette di emendare eventuali errori. Ma guardiamoci in faccia: è forse Wikipedia un news media? Evidentemente no. Ci sarebbe al più Wikinotizie, ma non se lo fila nessuno. Non vedo insomma nessun guaio se si evita di scrivere di tutto e di più su questa guerra: tanto ai lettori non mancano certo altre fonti a cui rivolgersi. Potremmo al più dire che si va su Wikipedia per cercare un punto di vista neutrale, che fino a martedì sera mancava; ma proprio perché io opero da una vita su Wikipedia vi posso assicurare che pur con le migliori intenzioni di tanti contributori non è affatto detto che su temi come questo si possa raggiungere l’oggettività in tempr reale.

Mi resta solo un dubbio: perché questa stroncatura specifica arrivi da un giornalista, che in fin dei conti ha tutto da guadagnare nel non essere in concorrenza su Wikipedia a riguardo di questo tema. Mah…

No, Wikipedia non è il tuo spot pubblicitario

Friday, 28 January 2022 03:04 UTC

Premetto che in questo post non scriverò nulla che possa farvi risalire alla persona in questione. (Ok, con un minimo di ricerca uno ci può arrivare lo stesso. Ma il mio scopo non è mettere alla berlina una persona bensì un ragionamento).

Una voce di Wikipedia è stata aggiornata dicendo che è stata apposta una targa commemorativa della persona di cui la voce tratta, con collegamento a un sito dove si racconta il perché e il percome della cosa. Fin qui nulla di male. Da un po’ di tempo, la persona che ha fatto mettere la targa sta cercando di aggiungere all’interno della voce che “L’iniziativa della targa è stata presa da [Nome Cognome]” e io (ma non solo io: semplicemente quella è una delle voci che di solito controllo) tolgo quella frase. La persona in questione insiste, scrivendo nell’oggetto della modifica frasi come «on capisco perché continuate a cancellare una informazione importante della bio. Sono giorno che sto provando ad aggiungere, in fondo, che l’iniziativa a targa è stata curata da [Nome Cognome]. Come potete leggete nell’articolo (nota numero 4).» Non pago di questo, è andato a cercare qui sul blog il modulo per scrivermi, mi ha mandato un messaggio su Instagram ed è andato a chiedere al mio editore come contattarmi. Presumo mi abbia scritto anche su Facebook, ma è dal 22 che non mi collego, visto che non ho tutta quella voglia di attivare la 2FA. (Ah: la mia politica è di non rispondere fuori da Wikipedia alle cose di Wikipedia: non tanto per non mischiare i flussi ma perché le risposte non sarebbero pubbliche. No, non ha mai scritto su Wikipedia, né sulla mia pagina utente né sulla pagina di discussione relativa a quella voce. D’altra parte in questo momento è bloccato in scrittura su quella singola pagina con motivo “Wikipedia è un’enciclopedia, non un modo per farsi pubblicità a costo zero. Al lettore interessa sapere che è stata posta una targa. Poi se vuole apre il link con la fonte.”, quindi la risposta ce l’ha già).

La mia domanda, ammetto retorica, è “ma tu, caro [Nome Cognome], credi davvero davvero davvero che importi a qualcuno che non sei tu sapere chi ha fatto mettere una targa commemorativa? E se è così, non facevi prima a scriverlo in fondo alla targa in questione?”

The Ludwig Wittgenstein Project

Friday, 21 January 2022 03:04 UTC

Dal primo gennaio 2022 le opere di Ludwig Wittgenstein sono nel pubblico dominio, almeno in Europa. Sì, nonostante tutti i lacci e lacciuoli – tra qualche giorno magari vi racconto qualcos’altro al riguardo – cose come queste capitano ancora. Per festeggiare, un gruppo internazionale di traduttori ha creato The Ludwig Wittgenstein Project, un progetto per tradurre le opere del filosofo tedesco e pubblicarle con licenza libera. (Nel caso non lo sapeste, se le opere di un autore sono sotto copyright non è possibile tradurle liberamente, perché il copyright copre anche i diritti di traduzione) Noi di Wikimedia Italia abbiamo contribuito finanziariamente al progetto, e ne siamo fieri. (Che poi io non leggerei mai Wittgenstein, ma è il principio che conta!)

Il primo MOOC italiano su Wikipedia!

Thursday, 23 December 2021 03:04 UTC

Sono felice di segnalare che l’Università di Padova ha aperto le iscrizioni alla prima edizione del MOOC di Wikipedia, sviluppato con la collaborazione di Wikimedia Italia.

Il corso inizierà il 15 gennaio 2022: è gratuito e aperto a tutti, anche se è pensato principalmente per chi vuole contribuire all’enciclopedia libera. La piattaforma che ospita il corso è EduOpen, creata da una federazione delle maggiori università italiane: notate che anche se in genere i contenuti EduOpen sono rilasciati con una licenza CC-BY-NC-SA, in questo caso specifico il materiale sarà disponibile anche per riuso commerciale, quindi con licenza CC-BY-SA.

Mi affretto ad aggiungere che io non sono stato coinvolto in nessun modo nella creazione di questo corso. Inoltre, essendo una nostra “prima assoluta”, non garantisco che sia perfetto: sono però certo che sia già buono e che, in perfetto stile wiki, gli errori e le imprecisioni verranno corrette in futuro.

I 4 minuti più lunghi della mia vita

Saturday, 21 August 2021 16:58 UTC

Quest’anno Wikimania, la conferenza internazionale dei progetti Wikimedia, cancellata nel 2020 e riproposta in una chiave completamente rivista nel 2021, ha avuto un relatore in più. 😀

Il mio intervento si è tenuto in una sessione riguardante le collaborazioni tra Wikimedia e università insieme alla prof.ssa Maristella Gatto, con cui organizziamo i progetti universitari ad Uniba. È stato difficile condensare in 10 minuti 280 studenti e tante ore di lavoro, ma ce l’abbiamo fatta.

La sessione pre-registrata è andata abbastanza bene, complici anche i numerosi tentativi e fallimenti fatti in mattinata (ecco qui spiegato il titolo del post). Forse me la sono cavata peggio con le domande live, ma è pur sempre il bello della diretta!

Parlando dell’evento in generale, ho avuto modo di partecipare a qualche altra sessione ed è stato divertente incontrare altri Wikimediani da tutto il mondo, in particolare ho molto apprezzato il confronto con gli altri organizzatori di Wiki Loves Monuments nel mondo.

Il sistema usato però (che non era software libero) non mi è piaciuto molto, l’ho trovato parecchio disorientante e dispersivo. Tirando le somme, penso che se fosse stato organizzato meglio avrei potuto fare molte più conversazioni interessanti. Spero prima o poi di poter partecipare ad una Wikimania di persona!

Se avete piacere a vedere il mio intervento, trovate il video sopra. Qui invece c’è un po’ di materiale utile. Non sono riuscito a recuperare, invece, la registrazione del doppiaggio in tempo reale in Arabo, Francese, Tedesco, Spagnolo, Russo e Cinese che Wikimedia Foundation ha messo a disposizione per diversi eventi della conferenza, compreso il mio!

Un’app per Wiki Loves Monuments Italia

Wednesday, 10 June 2020 22:29 UTC

Giocando con Appcelerator Titanium, un framework open source e rilasciato con licenza Apache per lo sviluppo di applicazioni mobile native a partire da una sola codebase, ho realizzato un’applicazione per il concorso Wiki Loves Monuments Italia. Trovate il codice sorgente su https://github.com/ferdi2005/monumenti.

In una settimana, è stato possibile implementare la possibilità di trovare monumenti tramite geolocalizzazione e mostrarli su una mappa, sia qualla di cercare una determinata località italiana (per esempio, Roma) e vedere i monumenti ivi presenti. In più, c’è anche una bellissima scheda per ogni monumento e un simpatico tasto refresh da premere quando ci si sposta, per esempio durante una wikigita.

La documentazione dell’API qui riportata è ferma a qualche versione fa per quanto riguarda il contenuto della risposta, ora c’è qualche parametro in più.

Backend

Ebbene, quando scrivi un’app mobile ti serve anche un backend! Ho deciso quindi di riutilizzare il mio progetto wlm.puglia.wiki ed ho esposto quindi alcune nuove simpatiche API in alcune delle nuove versioni. Quella piccola webapp prima aveva solamente la stessa funzione dell’app e dava la possibilità di trovare i monumenti vicino a sé con Leaflet + OSM, mentre ora svolge anche da backend dell’app. Per ragioni tecniche (non c’era un framework per Appcelerator Titanium), non ho potuto utilizzare OSM anche sull’applicazione mobile, quindi troverete su Android le mappe di Google e su iOS quelle di Apple, ma tutto il lavoro di geocoding è fatto da OSM, precisamente da Mapbox con OSM.

È stato duro anche trovare il modo di far funzionare l’URL di caricamento del monumento, che ora viene restituito insieme alle informazioni del monumento ed è generato miscelando informazioni dalla query SPARQL e dall’esecuzione tramite l’API parse di MediaWiki del Modulo:WLM su Wikipedia!

Trovare i monumenti

Il primo endpoint che ho messo a disposizione, un bel po’ di tempo fa già prefigurandomi l’app, è /monuments.json, che accetta come parametri sia latitude e longitude che city, per cercare invece i monumenti vicino ad una città.

La risposta è di questo tipo, il secondo array rappresenta il centro della mappa, cioé il punto al centro di tutti i risultati o, in caso di città, la localizzazione della città:

[[{"id":34746,"item":"Q61905499","wlmid":"16A6620042","latitude":"41.132779","longitude":"16.838713","itemlabel":"Non creiamo precedenti","image":null,"created_at":"2020-06-07T22:54:03.906Z","updated_at":"2020-06-07T22:54:03.906Z","itemDescription":"Scultura presso lo Stadio della Vittoria","distance":0.69212135568994,"bearing":"109.201534968318"}], [41.13698328712448,16.826640973289223]]

Più informazioni sul singolo monumento

A vostra disposizione c’è anche l’endpoint /show.json che accetta il parametro id corrispondente all’id del monumento che si ottiene attraverso la prima richiesta API. La risposta corrisponderebbe, visitando wlm.puglia.wiki/show.json?id=34746, a:

{"id":34746,"item":"Q61905499","wlmid":"16A6620042","latitude":"41.132779","longitude":"16.838713","itemlabel":"Non creiamo precedenti","image":null,"created_at":"2020-06-07T22:54:03.906Z","updated_at":"2020-06-07T22:54:03.906Z","itemDescription":"Scultura presso lo Stadio della Vittoria","distance":0.69212135568994,"bearing":"109.201534968318"}

Notare che gli ID cambiano ad ogni risincronizzazione del database e questo endpoint è stato creato esplicitamente per fornire le informazioni dall’app.

Indirizzo

Dato che il geocoding a quanto pare non funziona benissimo su iOS, ho predisposto un endpoint API del tipo /address.json che accetta il parametro id, sempre corrispondente all’id del monumento ottenuto sempre nel primo endpoint.

Per esempio wlm.puglia.wiki/address.json?id=34746 risponde:

Piazzale Vittorio Emanuele Orlando, Bari, Bari, 70132, Italy

Ringraziamenti

Siamo ormai giunti alla versione 1.1.3. 😁 Per il raggiungimento di questo risultato mi preme ringraziare i miei fidi beta tester anticipati Yacine Boussoufa e Stupeficium, ma anche il carissimo sviluppatore Titanium Michael Gangolf, che mi ha dato alcuni importanti consigli per l’applicazione

Download

Siete convinti adesso? Mentre risolvo i problemi con la burocrazia per pubblicare su iOS (magari ottenendo lo sconto della quota per il no profit), vi lascio i link per scaricare l’applicazione su Android. Notate che per utilizzare l’app è necessario avere i Google Play Services attivi.

Non dimenticate di lasciare una recensione o un commento, o di scrivermi se avete qualche dubbio!