Siamo in estate, non che molto da dire, e così
Carlo
Lottieri spiega sul Giornale (nella sezione”spettacoli”, chissà
come mai) “Così
Wikipedia è diventata il baluardo del conformismo“. Bisogna
ammettere che Lottieri di conformismo ne sa a pacchi: il suo
articolo precedente di domenica si intitola infatti
“Così l’università è diventata il regno del conformismo”.
Quando hai un bel titolo, perché non sfruttarlo? Io avrei altro da
fare, ma sono in spiaggia, fa caldo e per rilassarmi un po’ mi sono
messo a commentarlo punto per punto.
Cominciamo da quando Lottieri racconta che
Wikipedia nacque da un’intuizione libertaria. Secondo lo stesso
Jimmy Wales, che aveva seguito un corso di teoria economica alla
Auburn University, fu la lettura dell’economista Friedrich A. von
Hayek a suggerire l’ipotesi di questa enciclopedia on line di cui
tutti possono essere i redattori.
Beh, non è proprio così. Inutile dire che l’articolo non
contiene nessuna fonte per le affermazioni di Lottieri: mica sta
scrivendo Wikipedia. La fonte ve l’ho
trovata io e dice questo: “to share and synchronize local and
personal knowledge, allowing society’s members to achieve diverse,
complicated ends through a principle of spontaneous
self-organization.” e ancora “When information is dispersed (as it
always is), decisions are best left to those with the most local
knowledge.” Tenete a mente soprattutto questa seconda frase. (poi
io sono convinto che quella di Jimbo sia una razionalizzazione a
posteriori: ricordate che Wikipedia nasce come testo di lavoro per
scrivere Nupedia che era tutto meno che autoorganizzata).
Nella più classica costruzione di una polemica, Lottieri
continua scrivendo
Sul piano delle informazioni si può essere ragionevolmente
fiduciosi che Wikipedia sia credibile, anche grazie al costante
monitoraggio riservato a ogni lemma.
(Occhei, i lemmi sono in un dizionario e non in un’enciclopedia,
ma evidentemente il liberismo non fa di queste distinzioni) Non che
questo sia vero, come sanno tutti quelli che passano tanto tempo su
Wikipedia, ma tant’è. Ma poi continua
È però evidente che tra gli autori (tra coloro che
spontaneamente e senza remunerazione redigono i testi) è più facile
trovare professori di scuola media invece che artigiani,
bibliotecari invece che imprenditori, e via dicendo. I primi hanno
più tempo a disposizione e spesso si ritengono adeguatamente
competenti per trattare questioni di diritto, metafisica,
sociologia, letteratura spagnola e via dicendo.
E qui si cominciano a vedere le sue fallacie. Per chi “è
evidente”? Perché “è evidente?” Dando per buono che imprenditori e
artigiani abbiano meno tempo a disposizione perché loro devono
tenere in piedi l’economia – ma vi assicuro che gli imprenditori ci
sono eccome, solo che l’unica conoscenza locale che paiono avere è
quella del loro CV, e per le regole di Wikipedia in lingua italiana
i CV vengono cancellati senza se e senza ma – cosa gli fa dire che
loro si ritengono competenti per tutto? Il tutto senza contare che
Wikipedia da buona enciclopedia raccoglie e organizza informazioni
altrui, e le competenze per organizzare l’informazione sono molto
più semplici da ottenere rispetto a quelle per crearla.
Continuiamo:
Ne discende che nelle voci dell’enciclopedia on line troviamo
uno spirito da servizio pubblico che si converte in un costante
tono censorio verso ogni eresia.
Lo spirito da servizio pubblico c’è, tranne per i tanti che
ritengono di essere gli unici depositari della verità. Perché si
convertirebbe in un tono censorio contro ogni eresia? Non ci è dato
di sapere. Forse è perché
Va aggiunto, inoltre, che esiste un comune sentire che unisce la
maggior parte di quanti hanno letto, nel corso della loro vita, un
certo numero di libri.
Me l’avevano sempre detto, che leggere troppi libri fa male. La
conoscenza locale si ottiene lavorando, mica leggendo! Non può poi
mancare il solito attacco frontale:
[…] Si tratta dei cosiddetti «amministratori», a cui spetta
anche di decidere in un senso o nell’altro quando le divergenze si
fanno ingestibili. Basta leggere qualche discussione per
comprendere che si tratti per lo più di quella piccola porzione
della popolazione che, in Italia, quando al mattino va all’edicola
compra La Repubblica oppure il Corriere della Sera.
Per quanto mi riguarda, ho smesso da un pezzo di leggere
giornali italiani se non per qualche articolo come questo che mi
viene segnalato; ho sentito qualche altro sysop e sono tutti sulla
mia linea, anche perché quando uno ha lavorato un po’ su Wikipedia
comincia a non fidarsi troppo di qualunque notizia.
Il risultato è una mancanza di senso critico che rende Wikipedia
assai sbilanciata a favore di talune posizioni.
Altra affermazione apodittica. Anche ammettendo il percorso
logico “essendo gente che legge solo Repubblica e Corriere le loro
posizioni sono spiaggiate sul mainstream”, faccio notare come gli
amministratori (il soggetto della frase) non scrivono loro le voci
su Wikipedia. Possono al più cancellare una voce, ma non piegarla
eliminando “il senso critico “. Lo fanno in maniera coercizione
bloccando chi non la pensa come loro? Se fosse vero basterebbe fare
esempi espliciti. Ricordo che la storia di una voce è pubblica, e
si può vedere se c’è una campagna sistematica.
L’unico punto su cui devo dare ragione sul metodo a Lottieri è
quello che scommetto gli sta davvero a cuore (oppure su cui gli è
stato chiesto di scrivere): quando cioè si lamenta che nella voce
sul riscaldamento globale
In effetti, le tesi di quanti sono scettici al riguardo (premi
Nobel inclusi) non sono citate: neppure per essere contestate.
Almeno a ora,
la sezione relativa non riporta nulla al riguardo, e la cosa è
contro le linee guida che richiedono che opinioni in minoranza
siano riportate con il rilievo corretto (minimo in questo caso,
perché la minoranza è minima, ma non nullo). Al solito, Lottieri si
è però dimenticato di fare nomi e ho dovuto mettermici io. A parte
la vecchia storia di Rubbia, immagino si riferisca a
John Clauser. (Apprezzerete che io abbia scelto un link a suo
favore, spero). Non so se notate un fil rouge: Rubbia è un fisico
teorico delle particelle, Clauser un fisico quantistico.
Sicuramente grandi scienziati, ma la loro “conoscenza locale” della
climatologia sarà probabilmente superiore alla mia ma ben lontana
dall’essere a tutto campo. E allora che diavolo c’entra Hayek?
Chiaramente nulla, almeno per quanto riguarda l’organizzazione di
Wikipedia. Spero che a quella voce si aggiunga un capoverso sulle
attuali teorie non mainstream, che tra l’altro mi pare siano
cambiate nel tempo (prima si negava il contributo antropico, ora si
dice che non è rilevante e comunque le variazioni che vediamo sono
normali se non ci si limita a considerare gli ultimi 150 anni), ma
anche se ci sarà non credo Lottieri sarà contento.
Termino pensando male e facendo peccato. Ora il Giornale è della
famiglia Angelucci che ha sicuramente il dente avvelenato contro
Wikipedia. Aspettatevi tanti altri articoli così.
Aggiornamento: mi è stato fatto notare che esiste la voce
Controversia sul riscaldamento globale. Se però non c’è un
collegamento diretto dalla sezione della voce principale,come fa il
povero utente (io o Lottieri) a trovarla?
Ultimo aggiornamento: 2023-08-24
08:27